Il nuovo anno Kàos Teatri riparte!
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Oltre ai corsi base per tutti, quest'anno ad AttoZero si terrà una masterclass su selezione per portare in scena Ubu Re.
Ci sarà un pomeriggio di selezione gratuito in cui potrai mostrare il tuo lavoro e conoscere i docenti.
Per maggiori info mandaci una mail a kaosteatri@gmail.com e ti diremo di più!
laboratorio teatro adulti avanzato
data: tutti i martedì, 21:00 - 24:00
ATTOZERO, via Nicolò Biondo, 208 - Modena
11/11/2020 - una questione tutt'ora aperta
Da poco c'è stata l'ennesima manifestazione per la cultura. E noi ci siamo stati, c'eravamo, a Bologna. E siamo stati lì per niente. Non c'era unità, era assente. L'assenza spettacolare, appunto. Ma sembra essere l’essenza, la vera assente spettacolare.
Non ce l'abbiamo con gli organizzatori, con la CGIL. Non ce l'abbiamo con il Coronavirus. E non ce l'abbiamo nemmeno con Franceschini.
Ce l'abbiamo con questa cultura che da 30-40 anni è sempre andata verso la stessa direzione. L'unica direzione. Quella dei soliti. Della gente che si crede importante. E hanno il coraggio di dire che la cultura salvi. Ma ad essere salvati sono sempre gli stessi...
Che cultura è una cultura che salva sempre gli stessi? Non è cultura, è business. Allora cosa manifestiamo a fare se poi tanto i risultati sono questi, gli stessi? Finito il lockdown e finito il tempo del "siamo tutti uniti", dell'andrà tutto bene, sono tranquillamente ripartiti i festival, è stato riaperto timidamente qualche teatro e c'erano sempre le stesse facce, gli stessi artisti, le stesse compagnie.
Perché (e per chi) dovremmo scendere in piazza?
Per la categoria? Forse ci stiamo.
Per i soliti? Allora no. Tanto per loro una volta riaperto… tutto passa.
E si ritorna a non essere presi sul serio.
A non venire ascoltati. A non essere ricontattati.
Perché in tempo di crisi dobbiamo fingere di essere tutti uniti quando in realtà la quotidianità è ben lontana da tutto questo?
Non manifestiamo per salvare il culo a loro.
Anche se c'era gente (della categoria) che alla manifestazione era venuta per guardarlo il culo, quello di una ragazza in leggings, e commentarlo con qualche collega.
Altro che cultura.
È tutto business e... questione di culo.
“Sentimi, per Dio, sentimi! Io soffro. Non vedi che soffro?”
L’uomo, la bestia e la virtù – Pirandello
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